Le uscite in corrente sono utilizzabili per comandare attuatori proporzionali sia in corrente (0÷20 mA, 4÷20 mA) che in tensione 0÷10 V. La resistenza di ingresso per gli attuatori comandabili in corrente deve essere inferiore a 600 ohm. Gli attuatori operanti in tensione sono vantaggiosamente collegabili al dispositivo trasformando la corrente erogata in tensione tramite la connessione di una resistenza di shunt, (modulo accessorio cod. 30E20050) proprio ai capi dell'ingresso di comando dell'attuatore stesso.
Tale modulo può essere sostituito da una resistenza così calcolata: es. con attuatore avente tensione di comando 0÷10 V e resistenza di ingresso 20 Kohm la resistenza di shunt sarà: R= [10 * 20.000 /((20.000 * 0,02) - 10)] = 513 ohm con tolleranza 1%. Questo tipo di collegamento permette la compensazione automatica della resistenza di linea, vista dal servocomando, fino a valori di 50 ohm.
Qualora non si utilizzino le uscite per comandare servocomandi è possibile utilizzarle per controllo ON-OFF a relé

Le uscite di comando sono da interpretarsi come contatto aperto che si chiude dietro comando del dispositivo; sono adatte a comandare relè alimentati a 24 Vac
All'accensione, dopo qualche secondo, viene attivato l'uscita di GENERAL ALARM autonomamente dal dispositivo SOLO SE NON sono presenti errori di programmazione, malfunzionamenti interni o alle sonde o allarmi sulle variabili rilevate. Il ritardatore RT consente di non attivare la suoneria (allarme) durante il transitorio di accensione.
Nell' utilizzare i contatti dei relè soccorritori per pilotare carichi induttivi (bobine di relè, teleruttori, solenoidi) occorre limitare la sovratensione che inevitabilmente si verifica ai capi dell'induttore in corrispondenza di ogni apertura del contatto inserendo: -un gruppo R-C in parallelo all'induttore se esso lavora in alternata -un diodo in antiparallelo se l'induttore è in continua.

Gli ingressi digitali sono caratterizzati da un comune da inviare a contatti liberi da tensione.
Esistono varie tipologie di ingressi digitali: 24 Vac/Vdc e 48 Vdc/Vdc

L'interfaccia di comunicazione RS-485 consente di realizzare connessioni più dispositivi su una unica linea di comunicazione seriale.

Esempio di regolazione "a gradini": CRITERI di REGOLAZIONE della TEMPERATURA dell'acqua refrigerata. Al fine di regolare al valore voluto (SET-POINT) la temperatura di ritorno dell'acqua dagli utilizzatori, il PALC genera i relativi comandi ai GF secondo un algoritmo di inserimento a frequenza variabile e proporzionale allo scostamento di temperatura rilevato. Il funzionamento di tale algoritmo è caratterizzato dai seguenti parametri di controllo programmabili, in loco, dall'operatore: SET-POINT di temperatura di ritorno = valore voluto di temperatura dell'acqua di ritorno. ZMP = delta positivo di temperatura del Set-point al di sopra del quale esistono le condizioni per l'attivazione dei GF. ZMN = delta negativo di temperatura del Set-point al di sotto del quale esistono le condizioni per la disattivazione dei GF. L'intervallo delle temperature definito dai seguenti due valori, (Set-point + ZMP) e ( Set-point - ZMN) è detto BANDA MORTA, all'interno di detto intervallo, il controllo non varia il numero di compressori in funzione. BANDA PROPORZIONALE = campo di azione proporzionale BP, in valore assoluto definita come : (Set-point + ZMP + BP) per il l'inserzione e ( Set-point + ZMN - BP) per la disinserzione consente la inserzione/disinserzione proporzionale dei GF RITARDO MINIMO di ATTIVAZIONE = tempo minimo di ritardo T.ATT. fra una attivazione e la successiva. RITARDO MINIMO di DISATTIVAZIONE = tempo minimo di ritardo T.DIS fra una disattivazione e la successiva. La presenza di uno scostamento dal SET-POINT, se al di fuori della BANDA MORTA , provoca le condizioni per l'attivazione di un G.F. . Al persistere di tale condizione il PALC genererà il successivo comando di inserimento dopo un tempo di ritardo proporzionale all'errore e relazionato a T.ATT. La condizione limite a frequenza massima di inserzione si verifica per valori di temperatura rilevata superiori a (Set-point + ZMP + BP) per i quali l'inserzione avviene con cadenza pari a T.ATT. Analogamente la frequenza massima di disinserzione si avrà per valori di temperatura rilevata minore a (Set-point - ZMN - BP) per i quali la disinserzione avverrà a cadenza T.DIS. Il controllo cosí concepito, se opportunamente programmato, consente di inserire / disinserire un ulteriore G.F. solo dopo aver verificato l'effetto che la precedente azione ha avuto sull'impianto. A seguito della presenza della condizione di inserzione l'algoritmo andrá ad attivare il G.F. definito a priorità maggiore (I=la prima) tra quelli non in funzione passando via via a quelli di priorità inferiore (II= la seconda e III= la terza =riserva).

Ogni livello o allarme è caratterizzato da intervento di tipo SUPERIORE o INFERIORE e dai seguenti quattro parametri programmabili: SET POINT: valore il cui superamento provoca l'insorgere dell'allarme; ISTERESI: incremento o decremento del SP che definisce il valore di rientro dell'allarme. AUTORITEGNO: se programmato attivo, il segnale di allarme viene mantenuto anche se le condizioni che lo hanno fatto insorgere sono decadute. L'allarme deve essere resettato manualmente. RITARDO: intervallo di tempo che trascorre fra l'insorgere dell'allarme e il momento in cui esso viene segnalato. L'impostazione di un ritardo consente di filtrare eventuali transizioni momentanee proprie del sistema che non comportano problemi dal punto di vista del corretto funzionamento dell'impianto. In fase di programmazione un allarme può essere disabilitato resettandone il valore di SET POINT. In tal caso gli altri dati ad esso relativi non vengono visualizzati. Il tipo di intervento (superiore o inferiore) non è invece programmabile da parte dell'utente. Salvo diverso avviso si utilizzano allarmi superiori (isteresi inferiore) per gli allarmi di massima e allarmi superiori (isteresi superiore) per gli allarmi di minima. Al superamento di un livello programmato corrisponde l'attivazione di un flag, come illustrato nella figura seguente (che non contempla ritardi e autoritegni); a questo evento possono essere associate azioni diverse, come l'attuazione di un comando o semplicemente la segnalazione di allarme insorto.

Il collegamento tra questi dispositivi deve avvenire mediante cavo schermato. Sul modulo CPU di ciascuna apparecchiatura sono presenti 3 morsetti RTX \RTX e GND, tutti i GND devono essere collegati allo schermo del cavo di comunicazione che verrà connesso a terra in un unico punto. Tutti i morsetti RTX delle 3 apparecchiature, devono essere collegati assieme, lo stesso vale per RTX. Occorre evitare che il cavo di comunicazione seriale venga posato in canaline ove siano presenti forti campi magnetici o elettrici (comandi di induttori, relè, teleruttori ecc.). Eseguita la linea di comunicazione descritta in precedenza, si verifichi la configurazione dei dip switch sottostanti ai morsetti (RTX \RTX) facendo riferimento al manuale dell'applicazione specifica. Misuratori di grandezze elettriche. La maggior parte degli strumenti Ably, possono essere interfacciati tramite rete seriale RS485 con uno o più misuratori di grandezze elettriche tipo MIG, MGR3. La connessione può essere fatta alla porta RS485 della CPU (slot P1 ), oppure ad un modulo RS 485 dedicato, per maggioriinformazioni si faccia riferimento al manuale dell'applicazione specifica. In ogni caso occorre utilizzare cavo schermato, all'interno del quadro, bisognerà evitare che il cavo percorra canaline ove siano presenti forti campi magnetici o elettrici (comandi di induttori, relè, teleruttori ecc.).

Il dispositivo LD 16 è un visualizzatore di ingressi digitali, l'acquisizione dei dati avviene mediante prolunga flat e relativa morsettiera FK20. Su tale morsettiera occorre portare l'alimentazione per LD16, poi il comune degli ingressi deve essere inviato ai contatti liberi da tensione, l'altra estremità di tali contatti, viene collegata al generico ingresso. Durante i collegamenti si presti attenzione alla tensione di alimentazione del LD16.

Il diagramma temporale degli eventi rappresenta, in forma grafica, gli stati della commutazione rete gruppo in funzione del tempo e dei parametri programmati.

I collegamenti elettrici si effettuano dal retro del dispositivo tramite morsettiere numerate sezionabili. Il collegamento del dispositivo è facilitato se la parte mobile dei connettori viene estratta dalla parte fissa durante la fase di cablaggio. La diversa numerazione, la forma e l'eventuale chiave del connettore impediscono errati inserimenti della parte mobile. Le note seguenti, consentono di realizzare una corretta installazione. La tensione a 24 Vac proveniente dal trasformatore viene sdoppiata su 2 linee una per altre utenze, una denominata G e G0 per l'alimentazione e circuiti ausiliari ivi connessi, alimentazione servocomandi e trasduttori * La linea G0, quindi lo 0 volt del trasformatore risultano a TERRA tramite i collegamenti opportuni.

L'alimentatore del dispositivo è protetto da sovratensioni in ingresso momentanee fino al + 20% del valore nominale; utilizzare comunque scaricatori di sovratensione posti a monte del trasformatore qualora non sia previdibile l'entità della sovratensione (es. : rete proveniente da cavi aerei o comunque sottoposti all'effetto di cariche elettrostatiche o fulmini). Il guasto provocato da una errata alimentazione non è coperto da garanzia.

Dato l'esiguo segnale ottenibile dai sensori Pt 100 necessario quanto segue : collegare gli ingressi sonde, del dispositivo, con cavo schermato a 3 fili di uguale sezione, connettere lo schermo in un solo punto al morsetto di terra. Il cavo dei segnali dovrà essere posato in canaline separate da quelle di comando di relè e teleruttori e, in ogni caso, ove esistano cavi con tensione superiore ai 50 V. Dovendo operare nella stessa canalina metallica usare gli appositi separatori metallici ed il relativo coperchio. La compensazione della resistenza del cavo di connessione delle sonde PT100 viene effettuata automaticamente dal dispositivo, se il collegamento è realizzato con cavo a 3 fili di sezione uguale la cui resistenza totale sia inferiore a 20 ohm (es. con cavo da 0,5 mmQ si possono percorrere fino a 100 metri).

Tali trasduttori necessitano alimentazione; per i trasduttori con uscita in mA si possono avere 2 versioni: 0÷20 mA con collegamento a 3 fili ( + alimentazione, uscita, comune alimentazione e uscita) 4÷ 20 mA con collegamento a 2 fili (+ alimentazione, uscita). E' disponibile una tensione di 20 Vdc (max 60 mA) per alimentare i trasduttori. Max 2 trasduttori (la somma degli assorbimenti non deve superare 60 mA nelle condizioni di fuori range del trasduttore). Qualora l'assorbimento dei trasduttori sia maggiore occorre equipaggiare il modulo alimentazione 0 V collegato a terra in un solo punto. Tale filo sará anche il riferimento di ZERO per gli altri trasduttori alimentati dall'alimentatore.